Fashion Design Lab Magazine
gennaio 2011 | nº 03
  Restituzioni 2011. Tesori d'arte restaurati. XV Edizione | Il Tabernacolo dei Linaioli
Firenze, Galleria Palatina e Appartamenti Reali di Palazzo Pitti, 22 marzo - 5 giugno 2011 | Firenze, Museo di San Marco, 22 marzo - 12 giugno 2011
Roberto Cantini
 
   

Restituzioni 2011. Più di 80 opere d'arte, dall'antichità all'età neoclassica, provenienti dal Nord al Sud dell'Italia, restaurate nel corso di una campagna di interventi nel biennio 2009-2010 sono ora esposte in una mostra Restituzioni 2011. Tesori d'arte restaurati, curata dal professor Carlo Bertelli, nella Sala Bianca della Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze, con una sezione distaccata al Museo di San Marco, curata da Magnolia Scudieri, Lia Brunori e Marco Ciatti, dedicata al Tabernacolo dei Linaioli, al cui restauro ha contribuito ARPAI - Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano.

Sin dal 1989, con il progetto Restituzioni Intesa Sanpaolo sostiene il patrimonio artistico del Paese. In ventidue anni più di 600 le opere d'arte e reperti archeologici restaurati sulla base di una lista di emergenze individuate dalle Soprintendenze e restituiti alla collettività: dunque un museo virtuale a cui si aggiungono gli interventi a scala monumentale, ultimo in ordine di tempo lo scorso anno il restauro degli affreschi di Stefano Fiorentino dell'Abbazia di Chiaravalle milanese.

Nella mostra di Palazzo Pitti spicca il «fregio in terracotta invetriata» della Villa medicea di Poggio a Caiano, fulgido paradigma della storia artistica e culturale dell'Umanesimo fiorentino. Sulla sua interpretazione il dibattito rimane aperto: nei cinque pannelli dominati dai colori bianco e azzurro, con policromi inserti di giallo, verde e viola, si svolge un'avvincente narrazione. Alcuni sostengono che si tratta della circolarità del tempo e della natura con l'alternanza di stagioni e mesi e la celebrazione dell'età dell'oro garantita dal buongoverno dei Medici. Altri studiosi identificano nel tema del fregio l'illustrazione della scelta delle anime secondo il mito platonico.

Fra le opere scultoree, il «San Michele Arcangelo», capolavoro in argento e argento dorato della plastica barocca napoletana, accolto nella Cappella del Tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli. Il restauro ha riportato alla luce l'originaria policromia del pezzo e il raffinatissimo trattamento delle superfici della scultura, rifinita in ogni sua parte.

E altre grandi e raffinatissime opere si possono ammirare nello splendido scenario di Palazzo Pitti, come il magnifico «cratere apulo» del IV sec. a.C., dal Museo Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia; il «San Sebastiano» dipinto da Dosso Dossi, della Pinacoteca di Brera di Milano.

Da Palazzo Pitti ci trasferiamo al Museo di San Marco dove ci aspetta nella sua magnificenza il «Tabernacolo dei Linaioli» del Beato Angelico, un capolavoro assoluto dell'arte del primo Rinascimento, una esposizione in contemporanea con lo svolgimento della mostra di Palazzo Pitti, accolta nella quattrocentesca Sala della Biblioteca del fiorentino Museo di San Marco. Il restauro, condotto dall'Opificio delle Pietre Dure, ha restituito all'opera la nitidezza, la trasparenza e la luminosità della delicata superficie pittorica e ne ha assicurato non solo la duratura conservazione ma anche lo studio profondo dei suoi aspetti più complessi e reconditi.

Il catalogo Restituzioni 2011 è edito da Marsilio con contributi critici di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti e Cristina Acidini e documenta in ogni loro fase gli interventi conservativi.
Il catalogo della mostra Il Tabernacolo dei Linaioli del Beato Angelico restaurato è edito da Edifir-Edizioni Firenze.
Si tratta di un evento artistico e culturale che restituisce all'ammirazione di tutti dei capolavori che fanno parte dell'Umanità.

Info:
www.polomuseale.firenze.it


Alessandro Algardi  (Bologna 1598 - Roma 1654), Santi e beati della Compagnia di Gesù, 1629. Dopo il restauro, terracotta ricoperta con foglia d'oro, 29 x 51 cm, Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia | photo: Livia Sforzini, Davide Fodaro Gian Lorenzo Bernini (Napoli 1598 - Roma 1680) (bottega di), Volto di santa Teresa d'Avila. Dopo il restauro, seconda metà del XVII secolo, terracotta, 15 x 31 x 22 cm, Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia | photo: Soprintendenza per il Polo Museale di Roma | photo: Livia Sforzini, Davide Fodaro Gian Lorenzo Bernini (Napoli 1598 - Roma 1680), Angelo con il Titolo della Croce , 1667-1668. Dopo il restauro, terracotta rossa, 36 x 19,5 x 18 cm, Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia | photo: Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma
 
Alessandro Algardi  (Bologna 1598 - Roma 1654), Santi e beati della Compagnia di Gesù, 1629. Dopo il restauro, particolare, terracotta ricoperta con foglia d'oro, 29 x 51 cm, Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia | photo: Livia Sforzini, Davide Fodaro Angelica Kauffmann (Coire, Svizzera 1741 - Roma 1807), Ritratto di Domenica Volpato, 1791 ca. Dopo il restauro, olio su tela, 67 x 56 cm, Vercelli, Fondazione Museo Francesco Borgogna | photo: Giuseppe Malcangi Manifattura di Bruxelles, Il traviamento del figliol prodigo. Dopo il restauro, 1515/1520 circa, Arazzo, ordito in lana, trama in lana e seta; 422 x 650 cm, Vigevano, Museo del Tesoro del Duomo, restauro sostenuto da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ARPAI-Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano, Museo del Tesoro del Duomo di Vigevano, Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Intesa Sanpaolo | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze
 
Manifattura di Bruxelles, Il traviamento del figliol prodigo. Prima del restauro, particolare, 1515/1520 circa, Arazzo, ordito in lana, trama in lana e seta; 422 x 650 cm, Vigevano, Museo del Tesoro del Duomo, restauro sostenuto da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ARPAI-Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano, Museo del Tesoro del Duomo di Vigevano, Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Intesa Sanpaolo | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze Manifattura di Bruxelles, Il traviamento del figliol prodigo. Dopo il restauro, particolare, 1515/1520 circa, Arazzo, ordito in lana, trama in lana e seta; 422 x 650 cm, Vigevano, Museo del Tesoro del Duomo, restauro sostenuto da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ARPAI-Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano, Museo del Tesoro del Duomo di Vigevano, Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Intesa Sanpaolo | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze Guido di Piero, poi fra Giovanni, detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello, Firenze 1395/1400 - Roma 1455), Tabernacolo dei Linaioli. Prima del restauro, a sportelli chiesi e aperti, (parte centrale: Madonna in trono col Bambino, Angeli musicanti; sportelli, lato interno: San Giovanni Battista, San Marco; sportelli, lato esterno: San Marco, San Pietro; predella: Predica di san Pietro davanti a san Marco, Adorazione dei Magi, Martirio di san Marco), 1433-1435, tempera e foglia d'oro su tavola, Firenze, Museo di San Marco | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze
 
Guido di Piero, poi fra Giovanni, detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello, Firenze 1395/1400 - Roma 1455), Tabernacolo dei Linaioli, A) sportello, lato interno: San Giovanni Battista. Dopo il restauro. B) parte centrale: Madonna in trono col Bambino, Angeli musicanti, 1433-1435. Dopo il restauro. C) sportello, lato interno: San Marco. Dopo il restauro. Tempera e foglia d'oro su tavola, Firenze, Museo di San Marco | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze Guido di Piero, poi fra Giovanni, detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello, Firenze 1395/1400 - Roma 1455), Tabernacolo dei Linaioli, A) sportello, lato esterno: San Marco. Dopo il restauro. B) sportello, lato esterno: San Pietro. Dopo il restauro. Tempera e foglia d'oro su tavola, Firenze, Museo di San Marco | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze Guido di Piero, poi fra Giovanni, detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello, Firenze 1395/1400 - Roma 1455), Tabernacolo dei Linaioli, Parte centrale: Madonna in trono col Bambino, Angeli musicanti. Dopo il restauro (particolare), 1433-1435. Tempera e foglia d'oro su tavola, Firenze, Museo di San Marco | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze
 
Guido di Piero, poi fra Giovanni, detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello, Firenze 1395/1400 - Roma 1455), Tabernacolo dei Linaioli. Durante il restauro (particolare) 1433-1435, tempera e foglia d'oro su tavola, Firenze, Museo di San Marco | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze Guido di Piero, poi fra Giovanni, detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello, Firenze 1395/1400 - Roma 1455), Tabernacolo dei Linaioli, Sportello, lato esterno: San Marco. Dopo il restauro (particolare), 1433-1435. Tempera e foglia d'oro su tavola, Firenze, Museo di San Marco | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze Guido di Piero, poi fra Giovanni, detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello, Firenze 1395/1400 - Roma 1455), Tabernacolo dei Linaioli, Sportello, lato esterno: San Paolo. Dopo il restauro (particolare), 1433-1435. Tempera e foglia d'oro su tavola, Firenze, Museo di San Marco | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze
 
Guido di Piero, poi fra Giovanni, detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello, Firenze 1395/1400 - Roma 1455), Tabernacolo dei Linaioli, Sportello, lato interno: San Marco. Dopo il restauro (particolare), 1433-1435. Tempera e foglia d'oro su tavola, Firenze, Museo di San Marco | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze Guido di Piero, poi fra Giovanni, detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello, Firenze 1395/1400 - Roma 1455), Tabernacolo dei Linaioli, Sportello, lato interno: San Giovanni Battista. Dopo il restauro (particolare), 1433-1435. Tempera e foglia d'oro su tavola, Firenze, Museo di San Marco | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze Guido di Piero, poi fra Giovanni, detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello, Firenze 1395/1400 - Roma 1455), Tabernacolo dei Linaioli. Dopo il restauro, particolare dello sguincio, 1433-1435, tempera e foglia d'oro su tavola, Firenze, Museo di San Marco | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze
 
Guido di Piero, poi fra Giovanni, detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello, Firenze 1395/1400 - Roma 1455), Tabernacolo dei Linaioli, predella: Predica di San Pietro davanti a San Marco. Dopo il restauro, 1433-1435, tempera e foglia d'oro su tavola, Firenze, Museo di San Marco | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze Guido di Piero, poi fra Giovanni, detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello, Firenze 1395/1400 - Roma 1455), Tabernacolo dei Linaioli, predella: Adorazione dei Magi. Dopo il restauro, 1433-1435, tempera e foglia d'oro su tavola, Firenze, Museo di San Marco | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze Guido di Piero, poi fra Giovanni, detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello, Firenze 1395/1400 - Roma 1455), Tabernacolo dei Linaioli, predella: Martirio di san Marco. Dopo il restauro, 1433-1435, tempera e foglia d'oro su tavola, Firenze, Museo di San Marco | photo: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro, Firenze
 
Bernardino Zaganelli (Cotignola, Ravenna, documentato dal 1495 - Imola, Bologna 1519), Madonna col Bambino e angeli musicanti. Dopo il restauro, seconda metà del primo decennio del XVI secolo, tecnica mista su tavola, 175 x 105 cm, Venezia, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro | photo: Matteo De Fina Bernardino Zaganelli (Cotignola, Ravenna, documentato dal 1495 - Imola, Bologna 1519), Madonna col Bambino e angeli musicanti. Durante il restauro (particolare), seconda metà del primo decennio del XVI secolo, tecnica mista su tavola, 175 x 105 cm, Venezia, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro | photo: Matteo De Fina Bernardino Zaganelli (Cotignola, Ravenna, documentato dal 1495 - Imola, Bologna 1519), Madonna col Bambino e angeli musicanti. Dopo il restauro (particolare), seconda metà del primo decennio del XVI secolo, tecnica mista su tavola, 175 x 105 cm, Venezia, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro | photo: Matteo De Fina
 
Bertoldo di Giovanni (Firenze 1440 ca. -  Poggio a Caiano 1491) e collaboratori, Fregio in terracotta invetriata raffigurante La sorte dell'Anima, L'infanzia di Giove (sopra), Marte varca le porte del Tempio di Giano (al centro), La punizione e il premio delle anime dopo la morte (sotto). Dopo il restauro. Lunghezza totale 1400 cm, altezza media 58 cm, spessore medio 9 cm; le singole scene misurano 255 cm, tranne la centrale che misura 280 cm, Poggio a Caiano (Prato), Villa Medicea | photo: Arrigo Coppitz Bertoldo di Giovanni (Firenze 1440 ca. -  Poggio a Caiano 1491) e collaboratori, Fregio in terracotta invetriata raffigurante La sorte dell'Anima, La scelta delle anime generate dalla Natura (sopra), Le Stagioni e i Mesi (sotto). Dopo il restauro. Lunghezza totale 1400 cm, altezza media 58 cm, spessore medio 9 cm; le singole scene misurano 255 cm, tranne la centrale che misura 280 cm, Poggio a Caiano (Prato), Villa Medicea | photo: Arrigo Coppitz Bertoldo di Giovanni (Firenze 1440 ca. -  Poggio a Caiano 1491) e collaboratori, Fregio in terracotta invetriata raffigurante La sorte dell'Anima, La punizione e il premio delle anime dopo la morte (particolare). Dopo il restauro. Lunghezza totale 1400 cm, altezza media 58 cm, spessore medio 9 cm; le singole scene misurano 255 cm, tranne la centrale che misura 280 cm, Poggio a Caiano (Prato), Villa Medicea | photo: Arrigo Coppitz
 
Bottiglia in vetro con decorazione a fili sovrapplicati. Prima del restauro, VII secolo d.C., provenienza da Sepoltura longobarda, Padova, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto | photo: Kriterion -Archivio SBAV Bottiglia in vetro con decorazione a fili sovrapplicati. Dopo il restauro, VII secolo d.C., provenienza da Sepoltura longobarda, Padova, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto | photo: Kriterion -Archivio SBAV Bronzetto raffigurante coppia abbracciata. Prima del restauro, VIII-inizi del VII secolo a.C., fusione piena, con metodo della cera persa; bronzo, alt. 5 cm,  largh. max 3 cm | photo:  Ar.Co, Martino Serafini - Archivio SBAV
 
Bronzetto raffigurante coppia abbracciata. Radiografia, VIII-inizi del VII secolo a.C., fusione piena, con metodo della cera persa; bronzo, alt. 5 cm,  largh. max 3 cm, Este (Padova), Museo Nazionale Atestino | photo: Foto Ar.Co, Martino Serafini - Archivio SBAV Bronzetto raffigurante coppia abbracciata. Dopo il restauro, VIII-inizi del VII secolo a.C., fusione piena, con metodo della cera persa; bronzo, alt. 5 cm,  largh. max 3 cm, Este (Padova), Museo Nazionale Atestino | photo: Foto Ar.Co, Martino Serafini - Archivio SBAV Busto di Atena. Dopo il restauro, prima metà del II secolo d.C.; busto, di restauro, del XVI secolo, scultura a tutto tondo; marmo; 106 x 78 x 32 cm, Provenienza donazione Giovanni Grimani (1587), Venezia, Museo Archeologico Nazionale | photo: Mario Polesel per Fotoflash Arte
 
Coperchio di scatola-sigillo. Dopo il restauro, II - III secolo d.C., forse seconda metà del III secolo, lega di rame e zinco con una minima percentuale di stagno (ottone) e vetro (smalto champlevé, millefiori), alt. 0,7-0,8 cm, largh. 2,4 cm; prof. 2,2 cm, peso 9,9 gr, Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Cristiano | photo: Foto Archivio Fotografico dei Musei Vaticani, © Musei Vaticani Pittore di Baltimora (attribuito a), Cratere apulo a figure rosse, 330-310 a.C.  Durante il restauro, lavorato al tornio e a matrice; argilla nocciola, coloritura rossastra, vernice nera, sovraddipinture in bianco, giallo e amaranto, alt. 128 cm, diam. labbro 53 cm, diam. piede 29 cm, Ruvo di Puglia (Bari), Museo Nazionale Jatta | photo: Carlo Usai Pittore di Baltimora (attribuito a), Cratere apulo a figure rosse, 330-310 a.C.  Dopo il restauro, lavorato al tornio e a matrice; argilla nocciola, coloritura rossastra, vernice nera, sovraddipinture in bianco, giallo e amaranto, alt. 128 cm, diam. labbro 53 cm, diam. piede 29 cm, Ruvo di Puglia (Bari), Museo Nazionale Jatta | photo: Carlo Usai
 
Cucchiaio liturgico bizantino. Dopo il restauro, VI secolo d.C., conca in lamina decorata a incisione; manico con iscrizione fuso in matrice; argento, lungh. 9 cm, largh. max. conca 2 cm, provenienza Campagna Lupia (Venezia), ritrovamento fortuito (2009), Padova, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, depositi | photo: Ar.Co, Martino Serafini - Archivio SBAV Defendente Ferrari (attivo a Chivasso, Torino, dal 1500 al 1535 ca, ancora vivente nel 1540), Adorazione del Bambino, 1520 ca. Dopo il restauro, tempera su tavola, 141 x 108 x 3,5 cm, Susa (Torino), sacrestia del Duomo | photo: Giacomo Lovera Defendente Ferrari (attivo a Chivasso, Torino, dal 1500 al 1535 ca, ancora vivente nel 1540), Adorazione del Bambino, 1520 ca. Dopo il restauro (particolare), tempera su tavola, 141 x 108 x 3,5 cm, Susa (Torino), sacrestia del Duomo | photo: Giacomo Lovera
 
Defendente Ferrari (attivo a Chivasso, Torino, dal 1500 al 1535 ca, ancora vivente nel 1540), Adorazione del Bambino, 1520 ca. Dopo il restauro (particolare), tempera su tavola, 141 x 108 x 3,5 cm, Susa (Torino), sacrestia del Duomo | photo: Giacomo Lovera Dosso Dossi (San Giovanni del Dosso, 1486 - Ferrara, 1542 circa), San Sebastiano. Dopo il  restauro (particolare), olio su tavola, 182 x 95 cm, Milano, Pinacoteca di Brera | photo: Daniele De Lonti Frammento di sarcofago con scena di caccia. Dopo il restauro, IV-V secolo d.C., scultura a basso rilievo; calcare; 47 x 60 x 10 cm, Portogruaro (Venezia), Museo Nazionale Concordiese | photo: Patrizia Toson - Archivio SBAV
 
Gaudenzio Ferrari (Valduggia, Vercelli 1475/1476 - Milano 1546), Bernardino Lanino (?) (Mortara (?), Pavia 1512 ca - Vercelli 1581/1583), Santa Caterina d'Alessandria sottoposta al supplizio della ruota, 1530 ca. Dopo il restauro, olio su tavola, 33,5 x 109 cm, Varallo Sesia (Vercelli), Pinacoteca | photo: AD Studio Fotografia Giovanni Baronzio (Rimini, notizie dal 1343 al 1345), Sei storie di Cristo, 1325 ca, (Cattura di Cristo; Pilato si lava le mani; Cristo sale sulla croce; Crocifissione; Deposizione dalla croce; Giudizio universale), Cattura di Cristo. Dopo il restauro, tempera e oro su tavola, rispettivamente 17,2 x 14,7 cm; 17,1 x 14,7 cm; 16,8 x 14,8 cm; 16,9 x 14,8 cm; 16,9 x 14,8 cm; 17,3 x 14,9 cm, Venezia, Gallerie dell'Accademia | photo: Stefano Saccomani Giovanni Baronzio (Rimini, notizie dal 1343 al 1345), Sei storie di Cristo, 1325 ca, (Cattura di Cristo; Pilato si lava le mani; Cristo sale sulla croce; Crocifissione; Deposizione dalla croce; Giudizio universale), Crocifissione. Dopo il restauro, tempera e oro su tavola, rispettivamente 17,2 x 14,7 cm; 17,1 x 14,7 cm; 16,8 x 14,8 cm; 16,9 x 14,8 cm; 16,9 x 14,8 cm; 17,3 x 14,9 cm, Venezia, Gallerie dell'Accademia | photo: Stefano Saccomani
 
Giovanni Baronzio (Rimini, notizie dal 1343 al 1345), Sei storie di Cristo, 1325 ca, (Cattura di Cristo; Pilato si lava le mani; Cristo sale sulla croce; Crocifissione; Deposizione dalla croce; Giudizio universale), Deposizione dalla croce. Dopo il restauro, tempera e oro su tavola, rispettivamente 17,2 x 14,7 cm; 17,1 x 14,7 cm; 16,8 x 14,8 cm; 16,9 x 14,8 cm; 16,9 x 14,8 cm; 17,3 x 14,9 cm, Venezia, Gallerie dell'Accademia | photo: Stefano Saccomani Girolamo Romanino (Brescia 1484/1487 - 1560), Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria e san Felice vescovo, 1540-1542. Dopo il restauro, olio su tela, 230 x 173 cm, Calvisano (Brescia), chiesa parrocchiale di San Silvestro Papa, altare detto di Santa Caterina | photo: Studio Rapuzzi, Brescia Girolamo Romanino (Brescia 1484/1487 - 1560), Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria e san Felice vescovo, 1540-1542. Dopo il restauro (particolare), olio su tela, 230 x 173 cm, Calvisano (Brescia), chiesa parrocchiale di San Silvestro Papa, altare detto di Santa Caterina | photo: Studio Rapuzzi, Brescia
 
Girolamo Romanino (Brescia 1484/1487 - 1560), Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria e san Felice vescovo, 1540-1542. Durante il restauro (particolare), olio su tela, 230 x 173 cm, Calvisano (Brescia), chiesa parrocchiale di San Silvestro Papa, altare detto di Santa Caterina | photo: Studio Rapuzzi, Brescia Girolamo Romanino (Brescia 1484/1487 - 1560), Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria e san Felice vescovo, 1540-1542. Dopo il restauro (particolare), olio su tela, 230 x 173 cm, Calvisano (Brescia), chiesa parrocchiale di San Silvestro Papa, altare detto di Santa Caterina | photo: Studio Rapuzzi, Brescia Marco Palmezzano (Forlì 1459 ca - Forlì 1539), Andata al Calvario, 1537. Dopo il restauro, tecnica mista su tavola di gattice (pioppo selvatico), 68,7 x 98,6 x 1,5-2,2 cm, Lovere (Bergamo), Galleria dell'Accademia di Belle Arti Tadini | photo: Studio Fotografico Da Re
 
Mattia Bortoloni (Rovigo 1969 - Milano 1750), Immacolata e i santi Carlo Borromeo, Felice e Martino, 1745-1748. Dopo il restauro, olio su tela, 410 x 210 cm, Mondovì (Cuneo), Cattedrale, cappella San Martino | photo: Giorgio Olivero Maestro della marca geometrica, su cartone di Raffaello Sanzio (Urbino 1483 - Roma 1520), Lapidazione di santo Stefano, 1550 ca (?). Dopo il restauro, arazzo in lana e seta, 495 x 581 cm, Mantova, Museo di Palazzo Ducale | photo:  Guglielmo Passarella Lorenzo Vaccaro (Napoli 1655 - Torre del Greco, Napoli 1706), scultore, Giovan Domenico Vinaccia (Massalubrense, Napoli 1625 - Napoli 1695), argentiere, San Michele arcangelo, 1689-1691. Dopo il restauro, argento, rame a basso tenore di stagno dorato (mantello), bronzo a basso tenore di stagno (dragone), bronzo dorato (elmo ed elementi decorativi), acciaio (spada), ferro forgiato (supporti interni), legno dipinto e dorato (base); 176 x 110 x 87 cm, Napoli, Museo del Tesoro di San Gennaro | photo: Lorenzo Morigi
 
Lorenzo Vaccaro (Napoli 1655 - Torre del Greco, Napoli 1706), scultore, Giovan Domenico Vinaccia (Massalubrense, Napoli 1625 - Napoli 1695), argentiere, San Michele arcangelo, 1689-1691. Dopo il restauro (particolare), argento, rame a basso tenore di stagno dorato (mantello), bronzo a basso tenore di stagno (dragone), bronzo dorato (elmo ed elementi decorativi), acciaio (spada), ferro forgiato (supporti interni), legno dipinto e dorato (base); 176 x 110 x 87 cm, Napoli, Museo del Tesoro di San Gennaro | photo: Lorenzo Morigi Lorenzo Vaccaro (Napoli 1655 - Torre del Greco, Napoli 1706), scultore, Giovan Domenico Vinaccia (Massalubrense, Napoli 1625 - Napoli 1695), argentiere, San Michele arcangelo, 1689-1691. Dopo il restauro (particolare), argento, rame a basso tenore di stagno dorato (mantello), bronzo a basso tenore di stagno (dragone), bronzo dorato (elmo ed elementi decorativi), acciaio (spada), ferro forgiato (supporti interni), legno dipinto e dorato (base); 176 x 110 x 87 cm, Napoli, Museo del Tesoro di San Gennaro | photo: Lorenzo Morigi  
 
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