 gennaio 2011 | nº 03 |
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O.S.A. - Un nuovo spazio presso l'Ospedale di Careggi per far crescere la conoscenza Firenze, Azienda Ospedaliera di Careggi, nuovo ingresso di Careggi, «Oltre il corpo, l'uomo», fino al 6 maggio Marco Scala |
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 Il «Pesce Rosso»... EVA 2011 Florence... La moda nel XV secolo... Accademia italiana... Le mappe di Palomar...l'O.S.A. di Careggi... L'Anima e la Musica... BOND-IN... MinoBossi Gold... Museo della Carta... Talenti Emergenti 2011... Luca De Filippo... Chianti Classico... Immagine Italia... Dall’Icona a Malevich... George Papa... Jacopo De Ria... Incontri a Pitti Bimbo... Artigli Girl e CR 68... PITTI UOMO 79... La famiglia Marini... Antonio Ligabue... Cina e Firenze partner... Workshop Ningbo-Firenze... Autoritratte a Firenze... Mode Shanghai 2011... |
 La Posta di Maurizio... Polimoda Fashion Show... Lorenzo Bartolini... ReONE. Lighting... Chi ci salverà... It 4 Fashion... Mauro Millenotti... Restituzioni 2011... Donna e Moda dal 1861... Figure, memorie, spazio... Pistoia Sotterranea... Bernina Express... Fabio De Poli... Lorenzo Lotto... LINEAPELLE 2011... Imm-Cologne 2011... Danzainfiera... Larissa Landinez... Nuovi volti Boccadamo... Vintage Selection... PITTI BIMBO 72... Mimmo Rotella... Piero Chiambretti... Palazzo Farnese... Roma e l’Antico... Bronzino alla corte... |
Careggi, non è solo un presidio sanitario, ma è una città nella città. Una città, con testimonianze di un arredo urbano, che conserva le tracce del tempo che ha vissuto. All'interno di Careggi vi sono numerosi beni di varia tipologia che compongono un museo diffuso in tutta la struttura universitaria, ma sconosciuto alla maggior parte delle persone; talvolta noto ai soli addetti ai lavori e qualche volta neppure a loro. Un patrimonio consistente per gli studiosi, ma anche un'occasione di arricchimento culturale da proporre a tutte le persone. Oggetti che, comunque, è stato deciso di non trasferire in un'area museale, ma che rimangono nella loro collocazione originale. E' stato deciso di non creare un nuovo museo, ma, bensì, di valorizzare il luogo dove questo bene si trova, mettendo a sistema tutti questi reperti, che continuano a vivere in questi luoghi. Un lavoro, tuttora in atto, di conoscenza, catalogazione e collocazione in rete di tutto questo materiale. Questo progetto dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi è stato promosso dal Professor Gianfranco Gensini, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, il quale ha chiamato a realizzarlo, quale curatrice, Elisabetta Susani, studiosa di storia dell'architettura, docente all'Università di Brera e all'Accademia di Belle Arti, in storia e documentazione del patrimonio culturale. Elisabetta Susani è una donna che si è impegnata con tutta se stessa in questo progetto, non solo con il suo bagaglio professionale di valore, ma con un coinvolgimento emotivo contagioso, per la passione, lo slancio e la determinazione che testimonia nel suo lavoro quotidiano. Da queste premesse è nato O.S.A., Osservatorio, Saperi, Arti. Un luogo, uno spazio, allestito presso il Nuovo Ingresso di Careggi, nel quale si potranno vivere eventi di vario genere, destinati a valorizzare questo patrimonio. In questo luogo potranno essere proposte letture di questi oggetti, nel tentativo di farli parlare, raccontare la loro storia e testimoniare il «saper» di cui sono portatori. Comunque saranno esposizioni temporanee. L'obiettivo è di far trovare una collocazione stabile in un sito digitale, a tutto questo patrimonio culturale, con una doppia funzione: a carattere informativo per gli addetti ai lavori; a carattere divulgativo per tutte le persone. A Susani piace osare e questa è una sfida, per far conoscere cose di alto valore artistico, sconosciute ai più, ma collocate in un luogo, denso di testimonianze di vita, di passione, sofferenza e amore. Tutti sentimenti che la curatrice si sente di dover comunicare a tutti quelli che avranno occasione di passare da questo nuovo spazio di conoscenza.
Oltre il corpo, l'uomo, intende valorizzare un giacimento culturale pressoché sconosciuto ed unico al mondo, fra i più difficili da esporre al pubblico: la collezione storica di cere del Museo di Anatomia Patologica dell'Università degli Studi di Firenze. La mostra è allestita presso il nuovo Ingresso Careggi, nel nuovo spazio espositivo OSA fino al 6 maggio 2011; ideata e curata dalla professoressa Elisabetta Susani, il progetto dell'allestimento e dell'immagine è dell'architetto Luca Bombassei, ha collaborato il professor Gian Franco Gensini. Le cere riproducono fedelmente le conseguenze di patologie molto antiche, e spesso ancora attuali, su corpi di persone vissute quasi due secoli fa. La mostra illustra un singolare incontro fra arte e medicina tra il XVIII e il XIX secolo. Gli autori delle cere, opere di ammirevole fattura e notevole importanza scientifica, sono artisti fiorentini provenienti dalla gloriosa tradizione della Specola. Studiosi e storici dell'arte hanno recentemente riportato l'attenzione su questi abili ceroplasti, figure a metà strada tra il medico e l'artista, in costante contatto coi cattedratici dell'allora Imperiale e Reale Arcispedale di Santa Maria Nuova. Testimonianze originali sulle opere esposte, sulla vita e sulle condizioni sociali dei pazienti nell'800, emergono da un'attenta ricerca su documenti dell'epoca. Tra i tanti, il volto «ritrovato» di Lorenzo Turchini, noto inventore fiorentino che, già cieco, realizzò diverse macchine, fra cui un apparecchio telescrivente, precursore degli attuali fax. Nata con l'intento di condurre il visitatore alla riflessione su temi difficili come la malattia e la sofferenza umana, la mostra Oltre il corpo, l'uomo vuole rivolgersi non solo ad un pubblico adulto, ma anche ad un pubblico giovane. Supportata da un particolare allestimento, di toccante impatto emotivo, la mostra offre la possibilità di approfondimento e riflessione avvalendosi di supporti tecnici avanzati come schermi interattivi, codici QR e campane audio, attraverso le quali voci di attori narrano storie appositamente studiate per un pubblico non specializzato, dando al visitatore la possibilità di un'esperienza immersiva basata sul disvelamento graduale dell'opera e sulla scoperta dei suoi retroscena. Una visione della malattia di fronte alla quale siamo tutti uguali; uomini, donne, ricchi o poveri, ma tutte persone umane. ORARI 12 Novembre, 2010 - 6 Maggio, 2011 Lunedì-Venerdì 10.30-15.00 Si effettuano visite guidate su prenotazione in altri giorni ed in altri orari telefonando al numero fisso 055.4598028 Ingresso libero www.osservatoriosaperiarti.com osa@osservatoriosaperiarti.com Osservatorio Saperi Arti OSA
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