Fashion Design Lab Magazine
gennaio 2011 | nº 03
  «Memorie dal sottosuolo»: viaggio alla scoperta del museo Pistoia Sotterranea
Pistoia, Piazza Giovanni XXIII, 13
Elisa De Montis
 
   

Tra i corridoi dell'Ospedale Vecchio di Pistoia fa capolino una porticina grigia, seminascosta; molte sono le persone che le passano quotidianamente accanto ma, forse, solo poche di queste sanno a quale luogo straordinario conduca. Basta darle un giro di chiave, e Pistoia rivela i suoi segreti più intimi, il suo volto più misterioso e affascinante. Una discesa nei meandri del passato, in un sottosuolo a lungo dimenticato eppure ancora capace di emozionare con il suo carico di inaspettate memorie storico-archeologiche.

Questo è ciò che offre il nuovo museo Pistoia Sotterranea, inaugurato nel maggio 2010 grazie all'impegno dell'architetto Gianluca Iori e dell'Istituto Ricerche Storiche e Archeologiche di Pistoia (l'IRSA gestisce anche il Museo della Rupe di Orvieto e il Museo Ferrucciano di Gavinana; a breve verrà aperto anche il Museo dei Rifugi SMI, a Campotizzoro). Il progetto ha visto la collaborazione di importanti realtà locali: tra queste, Publiacqua Spa, l'Azienda Usl 3, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, il Comune e la Provincia di Pistoia.

Il museo, sponsorizzato dalla VIBanca (Banca di Credito Cooperativo di S. Pietro in Vincio), ha beneficiato di un significativo supporto anche da parte del CESVOT (Centro Servizi Volontariato Toscana), che ha contribuito a far sì che il percorso, munito di passerelle e pannelli in braille, risultasse interamente accessibile a disabili e non vedenti.

Lasciamoci prendere per mano da Francesca Giunti (responsabile del museo) e Michela Tucci (collaboratrice IRSA), e caliamoci con un po' di batticuore nei sotterranei dell'Ospedale del Ceppo.
Ci troviamo subito nel bel mezzo del camminamento, in un ambiente ampio e sormontato da grandi volte in mattoni; udiamo un leggero gorgoglìo d'acqua corrente; le luci basse accentuano il senso di mistero del luogo che ci circonda.

Il percorso ipogeo si snoda per 650 metri lungo l'antico corso del torrente Brana che, a seguito di una deviazione trecentesca, lasciò il posto a un canale artificiale (la gora di Scornio). Qui, sul finire del Duecento, sorse il primo nucleo dell'attuale Ospedale del Ceppo. Una leggenda gentile narra che nel 1277 due anziani coniugi pistoiesi sognarono che una voce celeste li invitava a costruire un "ospitale" nel luogo in cui avessero rinvenuto un ceppo fiorito, e per di più in pieno inverno. I due vecchi sposi non si scoraggiarono e, dopo alcune ricerche, scoprirono il ceppo miracoloso sulla riva sinistra della Brana, procedendo così alla fondazione della nuova realtà assistenziale.

Negli anni l'Ospedale si ingrandì al punto di diventare una vera e propria «città nella città». La struttura sarebbe rimasta indipendente fino al 1501, quando la famiglia Medici decise di porre il Ceppo sotto il controllo dell'Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze. L'arrivo del nuovo amministratore fiorentino, lo «spedalingo» Leonardo Buonafede, permise non solo una completa riorganizzazione dell'Ospedale, ma anche la realizzazione dello splendido fregio del loggiato, vero gioiello d'arte rinascimentale.

Queste sono solo alcune delle interessanti notizie storiche che le guide del museo ci danno mentre ci accompagnano lungo il camminamento sotterraneo.
In un primo momento ci conducono verso ovest, sotto Via delle Pappe, dove possiamo osservare la ricostruzione di un frantoio del XII secolo; torniamo poi indietro muovendoci sotto gli edifici di Via del Ceppo, dove ammiriamo il fornice di un antichissimo ponte di epoca romana. Proseguiamo quindi sotto Piazza S. Lorenzo, dove possiamo toccare con mano un lavatoio medievale e un mulino battiferro. Il percorso ipogeo si interrompe nella zona di S. Marco, dove un suggestivo intreccio di volte a crociera sovrasta i resti dell'antico complesso che collegava il ponte di S. Lunardo alla torre di avvistamento nord-est della seconda cerchia muraria della città.

Una volta usciti dal sotterraneo, inizia per noi il tour delle aree museali dell'Ospedale, non meno importanti per interesse storico e documentario.

Ed ecco il fiore all'occhiello di tutta la visita: l'anfiteatro anatomico dell'Ospedale, considerato il più piccolo del mondo. Visto dall'esterno, l'anfiteatro si presenta come una casupola spoglia e di nessuna attrattiva; al suo interno, tuttavia, si cela un vero e proprio tesoro d'arte settecentesca, talmente elegante da poter essere scambiato per un raffinato salotto gentilizio.
Splendidamente affrescato in stile neoclassico, questo locale veniva utilizzato per tenere lezioni di anatomia agli studenti della scuola Medico-Chirurgica del Ceppo. Ebbene sì, in mezzo a queste delicatissime grottesche color pastello si sezionavano cadaveri. Ma non arricciamo il naso, anzi, lasciamoci prendere dall'ammirazione e dalla gratitudine: è in luoghi come questo che la medicina, affinandosi con la pratica, ha potuto finalmente rispondere ai principali interrogativi sul funzionamento del nostro corpo, trovando rimedi per malattie fino a poco tempo prima incurabili.

La visita si conclude nella grande sala dell'Accademia Medica «Filippo Pacini», dove fa mostra di sé una ricca esposizione di strumenti chirurgici (alcuni dei quali databili al XVII secolo): una testimonianza preziosa non solo per gli appassionati di storia della medicina, ma anche per chiunque cerchi di comprendere la difficile realtà quotidiana di coloro che ci hanno preceduto.

Nella sala dell'Accademia è possibile ammirare, tra le altre cose, anche un rarissimo esemplare di macchina ostetrica di fine Settecento: il dispositivo, utilizzato per le esercitazioni degli studenti, rappresenta pienamente l'altissimo livello raggiunto in quegli anni dalla Scuola Medico-Chirurgica dell'Ospedale di Pistoia, un vero centro d'eccellenza famoso in tutta Europa.

Credeteci, ci vorrà un po' prima che si affievolisca l'emozione suscitata dall'esperienza di Pistoia Sotterranea: non il solito museo, ma un vero tuffo nel passato alla scoperta delle molteplici testimonianze di vita che per secoli hanno taciuto sotto i nostri piedi, un tête à tête con i tesori d'arte e scienza custoditi nel cuore dell'Ospedale del Ceppo. Una gradita sorpresa sia per il visitatore di passaggio, sia per il pistoiese desideroso di conoscere meglio la propria città.

Pronti per la prossima discesa?

Il museo è aperto tutti i giorni. Le visite, sempre guidate e della durata di circa un'ora, si tengono alle 10.30, 11.30, 12.30, 14.00, 15.00, 16.00 e 17.00 (dal 01/04 al 30/09 ci sarà una visita anche alle 18.00). Nel week-end è consigliata la prenotazione. Biglietteria in Piazza Giovanni XXIII (si accede dal portone alla sinistra del loggiato) .

Museo Pistoia Sotterranea
Piazza Giovanni XXIII, 13
51100 Pistoia
Tel. 0573 / 368023
www.irsapt.it
info@irsapt.it
pistoiasotterranea@irsapt.it

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