febbraio 2014 | nº 06 |
Le Stanze delle Muse. Dipinti barocchi dalla collezione di Francesco Molinari Pradelli Galleria degli Uffizi, Firenze, > 11 maggio 2014 Roberto Cantini |
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Con una raffinatissima mostra di cento dipinti della pregevole collezione Molinari Pradelli, la Galleria degli Uffizi vuole rendere omaggio alla grande personalità del maestro, direttore d'orchestra di fama e d'attività mondiali, che ebbe con Firenze un lungo e fruttuoso rapporto grazie alla sua presenza al Teatro Comunale e nei programmi del Maggio Musicale Fiorentino. La raccolta Molinari Pradelli è la più significativa formatasi a Bologna nel Novecento e si segnala, oltre che per la consistenza delle opere e la selezionata qualità, per la speciale connotazione conferitale dal gusto raffinato del celebre direttore d'orchestra Francesco Molinari Pradelli (1911-1996) attraverso i numerosi viaggi e le relazioni internazionali sull'onda del successo della professione. A partire dagli anni Cinquanta il maestro coltivò una crescente passione per la pittura raccogliendo dapprima dipinti dell'Ottocento, quindi rivolgendosi alla pittura barocca spinto da un'attrazione del tutto originale verso il genere della natura morta i cui studi erano allora alle origini con un'ottica che univa al piacere del possesso e all'apprezzamento estetico il desiderio di conoscenza, sollecitato dalle visite ai musei e alle mostre nelle città in cui la carriera professionale lo portava. Come la mostra documenta il maestro privilegiò rigorosamente la pittura del Seicento e del Settecento documentando le diverse scuole italiane, con una specifica attenzione ai bozzetti e ai modelletti. A conferire alla collezione una notorietà internazionale furono tuttavia proprio i numerosi dipinti di natura morta di artisti come Jacopo da Empoli, Luca Forte, Giuseppe Recco, Cristoforo Munari, Arcangelo Resani, Carlo Magini, segno di un intuito fuori dal comune che fece del noto direttore d'orchestra un autentico conoscitore della pittura barocca italiana, antesignano dei moderni studi sulla natura morta. La mostra è a cura di Angelo Mazza e il bel catalogo è edito da Giunti. info: www.unannoadarte.it |
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