Fashion Design Lab Magazine
ottobre 2009 | nº 01
  Promozione internazionale del Comune di Firenze
Silvano Gori, consigliere del sindaco Matteo Renzi, al primo appuntamento con la Cina
Maurizio Gori
 
   

Silvano Gori, consigliere del Sindaco di Firenze per la delega alla Promozione Internazionale, impegnato per la prossima visita della delegazione della città cinese di Ningbo.
Per lei però i rapporti con questa metropoli cinese non sono una novità?

Quando ero assessore, nella precedente Giunta, alle attività economiche e al turismo avevo anche la delega alla promozione internazionale e avevo iniziato questo lavoro con la Cina, allora in una sinergia con le città di Roma e Venezia.
Devo dire che è la prima volta che arriva a Firenze una delegazione, così numerosa; sono settanta persone. Questo rapporto con Ningbo è stato costruito negli ultimi cinque anni.
Abbiamo stipulato un patto d'amicizia, portando alla fiera del Fashion che viene realizzata ogni anno, in questa città, numerose aziende fiorentine e dell'area metropolitana.
A spese loro, abbiamo potuto realizzare un padiglione Firenze, consentendo a nostre aziende di presentare i loro prodotti e facendo sfilare per due volte il Polimoda.
Abbiamo donato una statua, copia del David, che è stata collocata in una piazza della città cinese, e a sua volta, loro hanno donato a Firenze due statue in pietra, collocate nel parco di Villa Vogel, che rappresentano il potere civile e quello militare, in uno scambio culturale.
Le relazioni con questa città sono storiche, deve sapere che in un'antica carta della Cina presente nella sala delle carte geografiche del Comune di Firenze è segnalata la città di Ningbo.

Gori, che cosa rappresenta oggi Ningbo e la Cina per Firenze?
Ningbo è una città dove sono presenti varie aziende toscane e fiorentine, quindi un rapporto importante che pensiamo di intensificare con la visita del 23 Aprile. La delegazione sarà guidata dal vice Sindaco Wu Hemin, vi sono rappresentanti istituzionali della municipalità e della provincia e anche aziende del Fashion.
Dobbiamo aver presente che la Cina è un gran paese produttore, ma anche un gran paese consumatore. E' un mercato immenso, non esauribile nel breve, che può integrare quello tradizionale. Le nostre aziende hanno grandi possibilità di andare a vendere in questo paese. Molte aziende italiane hanno presenze importanti in Cina, come Stefano Ricci o Ferragamo, solo per ricordare dei nomi vicini a noi.
Uno degli obiettivi è quello di aprire, a Ningbo, una strada privilegiata per andare a commercializzare in nostri articoli in questo paese.

Qual è l'opportunità per il Made in Italy e per la Toscana in particolare?
La Cina ha bisogno di avere un riferimento, nell'abbigliamento, in alcune aziende, che siano italiane, francesi o di un altro paese. Abbiamo la possibilità di conquistarci uno spazio, di far conoscere le nostre qualità. Dobbiamo renderci credibili non solo per le grandi aziende, ma anche per quelle minori, che hanno un prodotto molto valido. Se noi facciamo conoscere le nostre capacità imprenditoriali, i nostri marchi, possiamo aprirci un mercato importante per la nostra economia. Dobbiamo, però, impegnarci ad investire tempo e denaro in questo progetto.


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