Fashion Design Lab Magazine
ottobre 2008 | nº 00
  Momaboma Francesco Scianni
 
   

Un quotidiano, vecchie riviste, dischi di vinile, giubbotti di pelle consumati e persino copertoni di ruote, vecchi sacchi di cemento da buttare o sacchi dismessi dalle Poste Italiane, vecchia carta da parati, cartine geografiche anni '70, ma anche vecchi tessuti militari. Tutto serve per realizzare borse, portafogli, porta documenti, trolley, ma anche monili come bracciali e collane, ad esclusiva lavorazione artigianale all'insegna del riciclo.

Si chiama Momaboma, marchio bolognese del 45enne Maurizio Longati, che dal 2003, grazie a una geniale trovata di rientro da un viaggio in India dove da un sacco di cemento del quale notò la resistenza volle realizzare una borsa ricordo per la moglie foderandolo con una rete da fertilizzante, ha dato vita a questi nuovi prodotti, che giorno dopo giorno si stanno conquistando sempre più clienti nel mondo del fashion system.

L'azienda è a conduzione familiare, e il nome ne è l'esempio esplicativo: Momaboma è infatti l'acronimo dei nomi Moreno, il cane di famiglia, Marta, il gatto di famiglia, Bombo, nickname della moglie Claudia e di Maurizio, il titolare. Ma come vengono realizzati questi oggetti? Una volta individuati i prodotti sui quali "lavorare", un giornale, una rivista o vecchi sacchi, vengono ritagliati ad hoc e poi con un'apposita lavorazione (brevettata da Longati) vengono "customizzati", ovvero passati in resine e sostanze particolari per rendere la carta indistruttibile, ma allo stesso tempo flessibile. Poi un artigiano della pelle si occupa della cucitura e della realizzazione della borsa, magari con manici in pelle ricavata da un vecchio giubbotto da buttare o da copertoni di gomme. Proprio questo modo di lavorare rende ogni oggetto un pezzo unico e irripetibile. Dall'idea al prodotto finito tutto viene realizzato nell'area di 30 chilometri nella provincia di Bologna. Nel 2004 Momaboma ha vinto il premio giovani Imprese della Cna Bologna.

La distribuzione dei prodotti avviene attraverso 15 show room, 350 negozi in Italia e 35 all'estero tra cui Usa, Russia, Spagna e Giappone. Il fatturato e attorno ai 2 milioni di euro. Ma il prodotto è sicuramente in crescita, dai 3mila all'anno ai 25mila di oggi, perché sta acquistando consensi giorno dopo giorno, ne è l'esempio il grande numero di visitatori che è passato dallo stand Momaboma all'ultimo Pitti Immagine Uomo di Firenze. E proprio nella città toscana è stata presentata l'ultima idea dell'azienda: la borsa con le figurine dei calciatori in collaborazione con Panini e il progetto MyMomaboma, ovvero l'accessorio personalizzato con proprie foto e persino i compiti in classe dei bambini. Basta inviare l'ordine in azienda: www.momaboma.it.


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